Per il secondo anno di fila il Sundance Film Festival si fa digitale, con una sezione immersiva che ancora una volta riempie di soddisfazioni. I present to you: Sundance New Frontier 2022


Una delle cose che amo di più di Park City, Utah, è che non è necessario recarvisi fisicamente per partecipare al Sundance Film Festival.

Cioè, bellissimo posto, eh. Neve ovunque, meno dieci gradi se va bene – il che offrirebbe l’occasione di sfoggiare il mio cappello a forma di renna con onore (sì, sì, lo so, 40 anni persi per il caigo come si direbbe dalle mie parti, ma GUARDATELO e ditemi che non è l’amore), quell’atmosfera da Canto di Natale di Topolino che non puoi non amare…

Ma ci sono tutta una serie di vantaggi nel partecipare a questo festival dalla comodità del proprio studio, un vin brulè caldo accanto, il computer davanti e un avatar adorabile che può scorazzare in libertà per la Spaceship, ovvero la piattaforma digitale che il Sundance ha messo a disposizione degli utenti per il secondo anno consecutivo.

Sundance New Frontier 2022_digital space
Where’s my spritz? | Sundance New Frontier 2022

Ma andiamo con ordine. Visto che il commento più frequente che ho ricevuto dagli amici a cui dicevo “Uuuh, sai che vado al Sundance quest’anno?!” è stato “Mmm… e cos’è il Sundance, scusa?”, una piccola premessa è necessaria: il Sundance Film Festival è uno dei più importanti festival del cinema internazionali, gestito dal Sundance Institute, ovvero da un’organizzazione no-profit fondata da Robert Redford – che le ha dato il nome di uno dei suoi personaggi più famosi, Sundance Kid – e che oggi gestisce la direzione artistica dell’evento.

Il Sundance è una delle vetrine più importanti per il cinema indipendente, ma soprattutto – cosa che ho potuto verificare di persona negli ultimi due anni in cui vi ho preso parte – è uno dei festival che maggiormente si concentra sull’inclusività e riflette su tematiche di grande impatto sociale che in molti casi mettono al centro la riflessione sull’identità della persona.

E’ sempre al Sundance che ho scoperto la cosa dei pronomi l’anno scorso. Prima non ne avevo idea, detto fra noi.

Sundance New Frontier 2022_Spaceship
Un avatar seduto su una Spaceship rifletteva sull’esistenza (cit. acculturata) | Sundance New Frontier 2022

Partecipazione online / partecipazione in presenza

Il limite più grosso alla partecipazione online al Sundance Film Festival è che dall’Europa non è dato di vedere i film della lineup, che sono disponibili esclusivamente al pubblico americano.

E’ un’ingiustizia, però“, direbbe saggiamente Calimero.

Ma SE e dico SE (un uomo di razza bianca caucasica…), il vostro scopo è visitare la sezione immersiva, ovvero il Sundance New Frontier, allora è tutt’altra storia.

Creandovi l’avatar di cui sopra (magari sull’abbinamento colori potevano lavorarci un po’ di più, ecco), potrete infatti entrare in quest’area, la già citata Spaceship, dalla quale si può accedere a tutto ciò che offre la lineup immersiva: opere in mixed reality, app di augmented reality, storie per Oculus Quest (che spesso però richiedono la disponibilità di un VR Ready PC), qualcosa di webXR.

Quest’anno, come nel 2021, c’era davvero un po’ di tutto in termini di produzioni, con l’aggiunta di interessantissimi Artist Spotlights nella Cinema House digitale, ovvero di incontri fra pubblico e artisti durante i quali scoprire qualcosa di più sulle loro opere.-

La Cinema House è esattamente quello che vi aspettereste: un cinema con tanto di poltroncine su cui accomodarvi, un bel sipario, una chat in cui si può commentare quanto sta succedendo con gli altri partecipanti e insultare gli avatar che per un qualche motivo non si siedono al posto ma se ne stanno lì belli belli in piedi sul palco a disturbare la vista dello schermo.

Confermo, è una delle parti più divertenti del Sundance.

Sundance New Frontier 2022_Cinema House
Non sono mai stata seduta così composta su una sedia in un cinema nemmeno quando avevo Viggo Mortensen nella fila davanti alla mia.

La lineup immersiva del Sundance New Frontier 2022

Non sono riuscita a vedere tutto ciò che offriva il Sundance New Frontier, ma abbastanza da farmi un’idea di quanto sta arrivando nel mondo immersivo in questo 2022. Intanto, come già condiviso in questo recap dell’evento fatto per il mio amato XRMust, una delle parole chiave è stata “ascendenza”… (in inglese suona molto meglio – ancestry): la riflessione sugli antenati, sulle tradizioni culturali e sull’impatto della nostra identità culturale nella vita che conduciamo. E diciamocelo, in questo specifico periodo storico, riflettere su quanto ci rende unici e al tempo stesso su quanto ciò che siamo sia semplicemente parte di un’umanità che è sempre la stessa da qualunque parte la si guardi, è cosa buona e giusta.

Al tempo stesso al Sundance New Frontier si guarda sempre di più all’accessibilità e ai mezzi utilizzati per narrare una storia o una situazione. Prendendo anche solamente i due spettacoli di danza dal vivo ivi presentati – COSMOGONY di Gilles Jobin e SUGA’ di Valencia James – questi sono stati perfettamente accessibili a tutti gli utenti senza che fossero necessari visori extra potenti o PC rivoluzionari: con il primo era sufficiente entrare nel mondo digitale del Sundance e recarsi alla Cinema House (lo spettacolo veniva proiettato sullo schermo come fosse un film, ma con costanti rimandi al fatto che quello che vedevamo stava accadendo in quel preciso momento). Suga’ era invece visitabile tramite Mozilla Hubs – quindi ancora una volta utilizzando un semplice laptop.

XR Lineup_Cosmogony
L’immagine degli avatar digitabili sovrapposta a quella dei ballerini che da Ginevra danzavano dal vivo. Con un precisissimo lavoro di motion capture e creazione di ambientazioni in 3D, è stato possibile trasferire i loro movimenti in un mondo virtuale, moltiplicando anche il numero dei personaggi presenti in scena in ogni singolo momento

In entrambi i casi il punto vincente, ancor più dei contenuti delle due esperienze, è stato l’offrire all’audience la possibilità di vivere un momento dal vivo assieme, vedere l’opera prendere vita mentre la si sta guardando assieme ad altre persone.

Come Gilles Jobin stesso ha detto in questa intervista fatta sempre per XRMust, è la stessa differenza che intercorre fra il guardare una partita dal vivo e guardarla registrata. Puoi anche non conoscere i risultati… ma comunque sarà diverso sapere che tante persone sono connesse come te in quel momento, senza sapere cosa accadrà, aspettando, sperando, urlando per il nervoso e il goal mancato.

Colpo di fulmine gennaio 2022

I fan lo sanno: certe opere ti piacciono e sei felice di averle viste. Ma c’è anche sempre quella produzione che è qualcosa di più. Che ti si impianta in testa come un chiodo e DEVI sapere tutto ciò che la riguarda. Quella di cui parli praticamente con ogni persona che incontri, inclusa – se ti dà l’aggancio verbale giusto (che ovviamente lavori abilmente per ottenere) – la signora del panificio all’angolo. Perchè il mondo deve sapere e VEDERE. Se no, poi, tu con chi continui a discuterne? …Non vi dico neanche quanto questo sia complesso in Italia, ovviamente. Già lo immaginate.

Al Sundance New Frontier 2022 ho avuto due colpi di fulmine: On the morning you wake (to the end of the world) e Child of Empire, ma oggi ci soffermiamo solamente sul primo.

On the morning you wake è stato amore già sulla carta. Proporvi la sinossi tradotta dovrebbe essere sufficiente a capire il perchè:

On January 13th, 2018 at 8:08 am, an alert was issued to the 1.4 million citizens of Hawai’i,
BALLISTIC MISSILE THREAT INBOUND TO HAWAII.
SEEK IMMEDIATE SHELTER. THIS IS NOT A DRILL.

Il 13 di gennaio 2018 alle 8.08 di mattina un’allerta è stata spedita agli 1.4 milioni di cittadini delle Hawai’i, che diceva:
MINACCIA DI MISSILE BALISTICO IN ARRIVO ALLE HAWAII.
CERCARE IMMEDIATAMENTE UN RIPARO. QUESTA NON È UN’ESERCITAZIONE.

“Questa potente serie di documentari in realtà virtuale permette al pubblico di sperimentare gli allarmanti eventi del 13 gennaio 2018 alle Hawaii. […] Mentre le reti di comunicazione cellulare collassavano e il panico si impadroniva della popolazione, 1,4 milioni di persone – così come i loro amici e parenti in tutto il mondo – arrivarono a capire la natura reale, crescente e urgente della minaccia nucleare di oggi” (x)

XR Lineup_On the morning you wake
Una production still di On the morning you wake su una delle scene più toccanti

Dopo aver letto questa trama, credo di averci messo esattamente sette secondi a connettermi a Wikipedia per cercare informazioni più dettagliate sull’evento di cui l’esperienza sembrava parlare. Mi sembrava impossibile che qualcosa del genere fosse accaduto e di non averne alcuna memoria, ma così evidentemente era, perchè davvero tutte quelle persone, quella mattina, si sono ritrovate sul cellulare un messaggino dal loro governo che sostanzialmente gli annunciava la fine di tutte le cose. Così, dal nulla. Cose che ad immaginarle fanno venire i brividi.

Già un’opera che prenda in considerazione un evento del genere e te lo faccia scoprire per me merita mille punti e confesso che la mia prima reazione è stata poco sensibile e più da Alberto Angela-“andiamo a vedere“.

Solamente dopo aver visto l’opera in VR ho capito davvero cosa ha provocato nelle persone un momento del genere. Non solamente per quelle che erano lì e che quel messaggio l’hanno ricevuto (vedere i bambini calati giù dai tombini visto che le fogne sembravano un posto almeno un po’ più sicuro delle strade sopra fa male fisicamente), ma anche per le persone che magari dalle Hawai’i si erano trasferite dall’altra parte del mondo per lavoro o studio e improvvisamente si sono ritrovate sul cellulare messaggini di amici che chiedevano spiegazioni e suggerimenti e ricordavano loro che li amavano ed erano fieri di quanto avevano costruito nella loro vita.

Credo che solamente vedendo queste scene, come l’opera in VR ci permette di fare, e sentendone il racconto nelle parole delle persone che hanno vissuto quei momenti e che accompagnano come voce fuori campo On the morning you wake si possa iniziare a comprendere che cosa passa per il cuore e la mente di una persona che si sveglia in una mattina come un’altra e in un secondo si ritrova di fronte alla consapevolezza che tutto potrebbe finire in mezz’ora e nessuno, nemmeno chi dovrebbe proteggerti dall’alto dei palazzi governativi, può dirti nulla per salvarti.

Due note ulteriori su On the morning you wait

Uno dei punti forti della VR, a mio parere, sono i modi in cui gli artisti creano e ricreano le memorie tramite essa. Adoro vedere i vari stili adottati per rendere l’immagine di una scena comprensibile ma al tempo stesso sfumata, come se si stesse degradando nel tempo, così come fanno i ricordi.

On the morning you wake è molto bello da questo punto di vista. Non fa nulla di nuovo, ma riesce davvero a darti il senso di qualcosa che si sta sfaldando, ma che si carica ancor più di emotività forse anche per questo.

E in effetti l’opera emoziona – e molto – ma anche lascia con un senso di inquietudine che sicuramente gli episodi successivi (ne aspettiamo altri due) vorranno approfondire così da portare lo spettatore dalla testimonianza all’azione concreta. Per il momento si guarda e ci si commuove, soprattutto di fronte all’immagine del sole che sale all’orizzonte creando un cielo dai colori bellissimi che però presagisce anche qualcosa di lugubre. Il tutto viene introdotto e si conclude con le parole della poesia scritta dalla lead artist dell’opera, la dottoressa Jamaica Heolimeleikalani Osorio, docente ed attivista profondamente impegnata nel riconoscimento delle gravi appropriazioni e ingerenze politiche degli statunitensi sulla comunità hawaiana.

“She believes that aloha ʻāina can save the world”, ci dice il Sundance nel presentare la sua figura. Aloha ʻāina, approssimativamente traducibile con amore per la terra è un concetto che va oltre quanto noi intendiamo con queste parole per andare a definire la connessione profonda degli uomini con ogni elemento del mondo che ci circonda – culturalmente, ecologicamente, spiritualmente. Da questo punto di vista On the morning you wake non è solamente un grido contro la minaccia nucleare, così come viene presentato, ma un ribellarsi al colonialismo e all’imperialismo, che sono i veri problemi alla base di queste forme di violenza e che sono i primi a dover essere affrontati per fermarle.

Recap delle pubblicazioni (XRMust) sul Sundance New Frontier 2022

Su XRMust abbiamo seguito da vicino l’andamento del Sundance Film Festival. Ecco le interviste e gli articoli pubblicati sull’evento:

Everything You Need To Know – Sundance New Frontier 2022

The oldest interactive (new media) festival is back, January 20-30 in Park City. With his “fully biodigital” selection, presented simultaneously on a virtual venue (The Spaceship – launched in 2021), and a free-to-access venue in Park City (The Craft), Sundance makes the best of the Covid-19 situation and confirms its intentions as a global hybrid event. (link)

“To take the tools that exist today and combine them with the desire to tell stories” – Shari Frilot (Sundance New Frontier)

With the Sundance Film Festival just around the corner, we spoke to New Frontier curator Shari Frilot to find out more about the lineup and the challenges of working on a digital edition for the second year in a row (link)

“A work to ground us in the human stories rather than just in a political event” – Erfan Saadati, Sparsh Ahuja (CHILD OF EMPIRE)

Part of the Sundance New Frontier 2022 lineup, Child of Empire is a VR experience in which the discourse on the political situation gives way to a broader reflection on the effects of conflict through a meaningful and human conversation between two people who are different but share the same pain. (link)

“To reclaim colonial structures through virtual acts” – Valencia James (SUGA’)

A work that reflects on rituals, ancestry and colonisation, Suga’ takes an accessible approach to give audiences a live dance performance using the innovative Volumetric Performance Toolbox (link)

“VR to create a resonance that pulls us back into our humanity” – Jamaica Heolimeleikalani Osorio (ON THE MORNING YOU WAKE)

On the morning you wake (to the end of the world) is one of the best VR pieces in the Sundance New Frontier 2022 lineup. We caught up with lead artist and activist Jamaica Heolimeleikalani Osorio to discuss the significance of the event this story is about and the need to take a stand to change things. (link)

“Working in real time means having a piece that is always evolving” – Gilles Jobin (COSMOGONY)

Presented at Sundance New Frontier 2022, COSMOGONY is a live contemporary dance piece that allows the audience to join in the moment when the dance comes to life. We discussed this work with lead artist and choreographer Gilles Jobin. (link)

“VR to invoke a deep sense of urgency and passion for confronting global challenges” – Daanish Masood Alavi, Igal Nassina (THE STATE OF GLOBAL PEACE)

The State of Global Peace, presented at Sundance New Frontier 2022, is a VR piece that democratizes the conversation around global issues, making us aware of them through the role it asks us to play: that of a Prime Minister about to address the United Nations. (link)

Review⎪Sundance New Frontier 2022: on bearing witness and taking responsibility

For the second year in a row, the 2022 Sundance Film Festival has gone all digital. Following a successful 2021 edition that saw the regular number of festival goers increase from 13,000 people to about 40,000, this second edition brought back the Spaceship as a futuristic location to digitally experience the immersive New Frontier lineup, the virtual Cinema House where artist spotlights took place and the online Film Party venue where ticket holders could gather and attend films premieres together. (link)