Cosmos Within Us: l’intervista al regista Tupac Martir

Una delle migliori installazioni in VR a Venezia76, Cosmos Within Us di Tupac Martir è una riflessione sul significato della memoria realizzata dal vivo ogni volta che va in scena. La nostra intervista al regista Tupac Martir per XRMust.

The original version of this article is available in English at this link on XRMust /// La versione originale del presente articolo è disponibile in inglese a questo link sul sito di XRMust


Lo scorso 21 agosto alle ore 15 si sono aperte le prenotazioni per le installazioni in VR presenti alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Due ore dopo, l’installazione Cosmos Within Us aveva già quasi fatto il tutto esaurito e ho dovuto passare due giorni a pianificare orari e calendario per riuscire a recuperare l’agognato biglietto e garantirmi la possibilità di vedere al VeniceVR un lavoro che, sulla carta, appariva assolutamente promettente.

Una storia sulla memoria e sulla perdita di memoria, che trasporta l’audience nella mente di Aiken, un uomo di sessant’anni malato di Alzheimer, Cosmos Within Us mi aveva dato da subito l’impressione di essere un lavoro capace di smuoverti qualcosa dentro, commuoverti, ma anche lasciarti alla fine con qualcosa di bello. Un qualcosa necessario, soprattutto se sei fra quelle persone che hanno avuto un qualche contatto diretto con questa malattia e fanno fatica ad accettare tutto quello che essa implica.

Confrontandomi poi con svariati colleghi nel corso del festival mi sono resa conto che l’impressione iniziale era effettivamente corretta. Eppure quando è stato il mio turno di sperimentare Cosmos Within Us, mi sono ritrovata di fronte a qualcosa che superava le mie aspettative. E come una cara amica ha elegantemente riassunto: “E’ un’esperienza che prima ti distrugge e strappa il cuore in pezzi, ma poi li rimette assieme per lasciarti con una sensazione di forza e di pace, invece che con la disperazione”.

Abbiamo avuto modo di parlare con il regista di Cosmos Within Us, Tupac Martir, e questo è quello che ci ha raccontato.

tupac martir_cosmos within us_1024x683
Un ritratto di Tupac Martir, regista di Cosmos Within Us

A Venezia, Laurie Anderson (a/n: presidente della giuria del VeniceVR 2019) ha detto una cosa che mi è rimasta impressa, durante il suo panel della domenica, ovvero che ogni volta che sperimenta un lavoro in VR, la prima cosa che si chiede è: perché? Perché il regista ha voluto creare un lavoro così su questo argomento e perché in questo specifico modo?

Inizio proprio da questo: perché Cosmos Within Us? Qual è, per te, il suo significato?

Volevamo creare un lavoro che riflettesse noi e il nostro modo di lavorare. Proveniamo dal mondo della tecnologia di intrattenimento dal vivo, perciò volevamo creare un pezzo che potesse prendere vita partendo proprio da questo concetto. Ci siamo mossi dall’idea di “Perdita”, perdita di qualcuno che si ama, dell’innocenza, dell’amore, della memoria, di qualcosa di fisico, ecc. e a quel punto ci siamo resi conto che avevamo bisogno di un elemento specifico che potesse veicolare tutti questi concetti. A quel punto abbiamo deciso che l’Alzheimer era il modo migliore per dare voce a tutto ciò, visto che una persona che vive questa terribile malattia deve affrontare tutte queste perdite.

Ogni essere umano deve, in un modo o nell’altro, passare attraverso la perdita. Volevamo creare una storia che fosse universale e che potesse toccare più persone possibili.

Siamo stati spinti a creare Cosmos Within Us anche dal nostro desiderio di dirigere e produrre una performance che fosse davvero totalizzante. Senza fare troppi spoiler, abbiamo una libertà che non esisterebbe se avessimo creato questo lavoro in qualunque altro modo. Questo progetto è la cosa che più si avvicina ad una performance teatrale in VR… qualcosa che non penso sia mai stato fatto prima d’ora.


A riguardo, una delle scelte che Tupac e i suoi colleghi hanno fatto per Venezia76 è stata quella di offrire al pubblico anche il Behind The Scenes di Cosmos Within Us. Confesso che in principio non avevo prenotato questo specifico lavoro. Avevo l’impressione – gli effetti postumi di “The Prestige”, temo – che se avessi conosciuto i trucchi da cui l’installazione veniva animata avrei perso un po’ di quella magia e bellezza che la caratterizzavano. “Voi volete essere ingannati”, come dicono nel film.

tupac martir_cosmos within us_001_829x1024

Quando però alcuni amici mi hanno raccontato di come il Behind the Scenes avesse, a loro parere, aggiunto quel qualcosa in più all’esperienza, un qualcosa che in qualche modo chiudeva il cerchio e le dava completezza, ho preso la decisione di provarlo… subito dopo aver provato l’installazione stessa. Ed è stato incredibile. Quasi come guardare una danza perfettamente coreografata dove tutti avevano il loro ruolo ed ognuno era parte di qualcosa che stava prendendo vita lì, in quel momento, davanti ai tuoi occhi. Una bellezza diversa, parte integrante del processo creativo. Abbiamo chiesto a Tupac maggiori delucidazioni in merito.


Perché la scelta di offrire ai tuoi spettatori anche il Behind the Scenes? Ci racconti qualcosa sul lavoro che fate per rendere Cosmos Within Us una produzione dal vivo ogni volta che andate in scena?

Un modo per spiegare tutto ciò è prendere ad esempio quello che fanno le persone quando guardano un film; non si rendono nemmeno conto che, prendendo parte a quella performance o produzione artistica, diventano parte di un’audience attiva. Più avanti avremo forse bisogno di cambiare il nome a questa esperienza, da questo punto di vista, in modo che le persone capiscano che si tratta di un unico lavoro, creato in tempo reale.

tupac martir_cosmos within us_002_829x1024

Uno dei motivi fondamentali per cui vogliamo che le persone vedano quello che stiamo facendo è perché si tratta di una performance live. E quando stiamo creando questa performance (come musicisti, attori, compositori) anche la persona che è lì ad interagire con noi ne fa parte. Visto che movimenti e interazioni sono individuali, il team di Cosmos Within Us si trova a vivere momenti che non esisterebbero con una persona diversa.

Il Behind the Scenes mostra che siamo in grado di creare illusioni differenti e che, proprio per questo, chi è con noi nell’installazione in quel momento gode di esperienze diverse. E, ancora più importante, ci dà l’opportunità di mostrare gli aspetti performativi della nostra opera. Qualcosa che rende il Behind the Scenes stesso una performance per l’audience.

tupac martir_cosmos within us_004_768x1024

C’è stato un momento durante Venezia in cui qualcuno ha detto qualcosa, in relazione a Cosmos Within Us, che ti è rimasto impresso? Qualcosa magari di significativo per quanti sono coinvolti nella sua creazione?

Devo dire che mi hanno molto toccato alcuni dei commenti ricevuti durante Venezia. Diverse persone si sono aperte con me riguardo le loro esperienze e i loro ricordi. Certo, sono riflessioni personali, non condivisibili con il grande pubblico, ma è stato bello avere un ruolo nel far emergere certi sentimenti, nel stimolare l’empatia ed aiutare a trovare una qualche chiusura.

Quando crei un lavoro che ha un tale impatto sugli spettatori, ecco che ti ricordi perchè ci occupiamo di arte – vogliamo toccare le emozioni delle persone. Tutto il resto è come la ciliegina sulla torta.

Ed ora, dove possiamo trovare Cosmos Within Us? E come sta andando la sua promozione?

Cosmos Within Us sarà al Raindance Film Festival a Londra dal 25 al 29 settembre. Ospiteremo l’esperienza nel nostro studio di Bermondsey. L’esperienza principale ha fatto il tutto esaurito piuttosto in fretta, ma ci sono ancora posti per il Behind the Scenes.

Ora siamo in trattative con altri festival e istituzioni culturali, perché ci piacerebbe andare in tour con il nostro lavoro. Pensiamo di avere un ottimo modello di distribuzione, che alla fine dovrebbe consentirci di portare la nostra produzione teatrale e musicale in VR e dal vivo in tutto il mondo!


“Dopotutto, la memoria è tutto ciò che siamo”

Cosmos Within Us è un’installazione diretta da Tupac Martir e prodotta da Satore Tech, a_BHAN e  Satore Studio.

Desideriamo ringraziare Tupac per questo approfondimento sul suo lavoro e per la possibilità che lui e il suo gruppo hanno dato a molti di noi a Venezia, e ora al Raindance, di affrontare le nostre paure e rileggerle anche alla luce della speranza.